Diario di un musicante ...

DIARIO DI UN MUSICANTE
10 Agosto 1894

San Lorenzo, la festa del Patrono di Rose, era anche allora la più attesa festa dopo quella di S. Antonio (13 Giugno) e quella di San Rocco (ultima domenica di agosto).
Dopo mesi e mesi di prove, la Banda musicale si è esibita in piazza, dinnanzi ad un pubblico entusiasta e contento.


Erano convenuti da ogni parte del paese e della campagna i cittadini di Rose per ascoltare per la prima volta la loro banda musicale.
La piazza era gremitissima; su di un palco, eretto appositamente, era salita la banda musicale composta da giovani ed anziani, alquanto emozionati e soddisfatti di suonare per la prima volta in pubblico.
Erano stati mesi e mesi di prove, sotto la guida del maestro Marcantonio e del suo aiutante Raffaele Marra, nella fatiscente stanza a pian terreno dell'ex Convento dei "cappuccini ", comunemente detta " cannizzari ".


In piazza Gaetano Argento erano presenti : il Sindaco di Rose D. Francesco Ranieri, il Regio Pretore che aveva l'ufficio nel rione " Fossato ", gli impiegati della " Cancelleria " o Municipio che aveva la sede nell'attuale via Roma, lo Speziale o Farmacista D. Ciccio Smurra che esercitava in via Le Grazie, l'Ufficiale postale D. Gennaro Capalbo, il prete D. Camillo Mammone ed il fratello Monaco P. Bonaventura.
Tutta la " nobiltà " del paese a cominciare dai Docimo, ai Bria, ai Talarico, ai Ranieri, ai Capalbo e tanti altri, era presente alla manifestazione.
Salì sul palco il Dott. Pasquale Bria, fondatore e finanziatore del corpo musicale e scoppiò un grande applauso mentre l'entusiasmo della gente era a stento frenato dalla simpatica guardia comunale D. Battista Arcuri.


Tutta la piazza era tappezzata a festa: coperte damascate pendevano dalle inferriate dei balconi e sul "cimitorio " sventolavano fazzoletti e bandiere mentre dal " campanaru " si diffondeva il suono delle campane.
La banda cominciò a suonare mentre un nugolo di rondini volava nel cielo terso quale augurio per il complesso sonoro e per tutto l'intero paese che applaudiva.
Forse quell'augurio si materializzò ed oggi, a distanza di cento anni, la Banda è presente e inonda di note dolci e gradite il paese di Rose.

Rocco Docimo 

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